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giovedì 9 agosto 2012

Kenny Scharf


Kenny Scharf, Hollywoodiano d'origine è un artista americano molto famoso e soprattutto conosciuto come urban artist.
Particolarmente famoso per i suoi inconfondibili graffiti e personaggi, tutti ispirati al mondo dei cartoni animati.
Scharf conobbe il suo maggiore successo negli anni '80, quando nell'East Village di NYC ci fu un vero e proprio boom di artisti del suo calibro e tutti ebbero molto successo con spazi sempre più ampi a mostre e gallerie. Ricordiamo tra i suoi amici e conoscenti, J.M. Basquiat e Keith Haring, insieme a lui e a Madonna nella foto qui sotto.



Con Haring in particolare creò una piccola installazione, che chiamò "Cosmic Closet", che venne ricreato in modo più grande degli anni 2000 in un appartamento di Brooklyn, chiamando l'installazione "Cosmic Cavern", che vediamo qui sotto.



La stanza, così creata da questo favoloso artista, venne utilizzata come ambiente per molte feste. E' veramente incredibile!

Nella prima foto del post invece, vediamo Kenny alle prese con un grandissimo graffito che ha fatto a New York, e che vediamo totalmente completato qui sotto:



Personalmente, mi piace molto lo stile di quest'artista, è decisamente unico e trasmette la stessa allegria e lo stesso buon umore che trasmettono i cartoni animati, ciò che infatti lo ispira.
Moltissime sono le sue opere, ma lo stile rimane sempre questo, inconfondibile!
I cartoni animati che più ispirano la mente di questo geniale artista sono due classici Hanna-Barbera degli anni '60, ovvero i Flinstones e i Jetson!
Nel 2009 Scharf in una sua mostra, oltre ad esporre i suoi classici, espone vere e proprie opere esplicitamente ispirate dai due cartoni animati. Ne vediamo due esempi:



Qui sotto invece una foto di un'angolo di mostra, emblematica.


Che dire, di Scharf non ci si può proprio dimenticare, ci fa tornare un pò bambini, no?






Eleonora

venerdì 18 novembre 2011

Basquiat

Per iniziare al meglio, oggi dedico il mio post a quello che considero uno dei punti fondamentali della mia vita di appassionata di black music.
Un filo conduttore a forma di corona, mi accompagna ormai da quasi dieci anni.
Ricordo che la prima volta che, a 14 anni, ho visto il film "Basquiat", mi è rimasto inizialmente molto in mente per il rapporto dell'artista con la droga, che infatti lo portò definitivamente alla morte nel 1988. Nel film non ci sono particolari richiami al mondo dell'hip-hop in sè, ma "solo" all'arte urbana. Mi rendevo conto comunque che io stavo andando in direzione di alcuni elementi del film: tutto ciò che riguardava il rapporto con l'arte urbana, quindi la musica, la danza, i graffiti.
Questo filo conduttore, mi portò alcuni anni dopo a guardare in parte il film Downtown 81, sempre per caso, una sera che facevo zapping per tv.
Spesso si dice che non c'è due senza 3...e qui si riconferma la regola: anni dopo mi capita per le mani un volantino della Biennale di Venezia, a cui cerco di andare sempre. Con una grande corona di Basquiat in cima al flyer, compariva il titolo dello spettacolo : Le Roi - Liberamente ispirato alla breve ma lucente vita di Jean-Michel Basquiat, della DaCru dance Company e con coreografie di Marisa Ragazzo ed Omid Ighani, e come cita il sottotitolo, era interamente dedicato a Basquiat!!! Eccolo qui sotto:


Un anno dopo ho deciso (per diversi motivi) di intraprendere la scuola di questi due grandissimi coreografi ed insegnanti, che tutt'ora frequento e mi riempie ogni volta non solo di nozioni nuove, ma alimenta sempre di più la mia passione. Con mio grande stupore ho visto che anche la maggior parte dei loro eventi è marchiato con la "Basquiat Crown" e ne hanno fatto quasi il loro simbolo personale.
Da quando seguo questo "universo parallelo" della black music in generale, questa corona mi segue proprio dappertutto e riaffiora sempre da qualche parte nella mia vita. E' veramente incredibile se ci si pensa bene!
Per questo oggi voglio condividere uno dei quadri che penso possa riassumere la mia passione per Basquiat con la mia passione per la musica: il quadro di Satchmo, ovvero del grandissimo Louis Armstrong, visto da lui!!!Io credo sia a dir poco favoloso e iper innovativo!





La scritta sopra la testa di Louis riporta al nomignolo che spesso accompagnava il grande trombettista, Satchmo, che deriva da "Satchelmouth". Questo soprannome veniva dato ad Armstrong a causa della sua grande bocca e al fatto che quando suonava la tromba gli si gonfiavano in modo particolare le guance! 


Uno dei miei sogni nel cassetto rimane quello di vedere una mostra di Basquiat. So che c'era una mostra con qualche pezzo a Roma fino a luglio e anche alla triennale a Milano qualche anno fa mi sembra...però non ho mai avuto l'occasione per poter partire e andare purtroppo! Ora come ora ci sono collezioni ingiro per il mondo ma sono impossibilitata nel raggiungerle! In questi giorni e aperta da poco, una mostra molto bella Warhol - Basquiat è all'Arken Museum di Copenhagen...sarebbe bello farci un salto!!! Per ora mi accontento di informarmi al riguardo e non fermarmi mai!